Food for Change a Terra Madre

Torino e gran parte del Piemonte si animano fino al prossimo 24 settembre con «Terra Madre Salone del Gusto», manifestazione organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e grazie all’aiuto di numerose aziende e banche.

L’edizione 2018 (la dodicesima per essere precisi) ha come motto Food for Change: il cibo che vuole cambiare il mondo come una rivoluzione pacifica e globale a tutela degli ecosistemi e della biodiversità in ogni angolo del pianeta. Ed ecco, quindi, l’importanza dei Presidi a sostegno di piccole produzioni che rischiano di scomparire recuperando vecchi mestieri o salvando dall’estinzione razze autoctone e varietà di frutta e ortaggi quasi dimenticate. Come il broccoletto di Custoza, coltivato solo da otto agricoltori, il fagiolo di San Quirino che era quasi scomparso, le antiche mele dell’Alto Friuli, con ben dieci varietà storiche, o l’olivo quercetano per un totale di ventotto eccellenze italiane debuttanti. Altre sei provengono da Asia, Europa e Americhe come l’arancia Rex Union sudafricana, di cui resta solo un aranceto alla fattoria di Lemoenfontain di Rustenburg, o il caffè Nyasaland del monte Elgon (Uganda) che proviene da poche piante sopravvissute alla distruzione delle coltivazioni imposta dalla dittatura di Idi Amin negli anni Settanta.

Il programma è vastissimo ed è qui impossibile segnalare ogni singola manifestazione, ma una passeggiata ideale parte, sicuramente, da Lingotto Fiere dove, tra cinque aree tematiche, conferenze, forum, laboratori e scuole di cucina si spazia da un assaggio di “verdure di mare” ai mille usi della banana in cucina, per arrivare all’Oval, l’Arena di Terra Madre, spazio dedicato ai migranti, ai popoli indigeni e ai Presidi sia italiani che internazionali.

Numerose sono anche le proposte al di fuori degli spazi espositivi. Tra le più curiose la visita alle antiche ghiacciaie ipogee di piazza Emanuele Filiberto, il laboratorio «Il mangiastorie – Fiabe ed educazione alimentare nella prima infanzia» nel quartiere di Borgo San Paolo o il percorso «Una fame da oltre tomba»  al museo Egizio per scoprire cosa mangiavano le odierne mummie.

Per concludere, vogliamo segnalare un’importante iniziativa che forse più di ogni altra incarna lo spirito di Terra Madre. Quella del Barachìn che è stato per decenni il simbolo del cibo portato da casa dagli operai che non avevano la mensa in fabbrica. Quattromila pasti, infatti, verranno distribuiti, a persone in difficoltà come gesto di condivisione e affermazione di un diritto spesso negato: l’accesso al cibo, buono, sano, pulito. Anche questo è Food for Change.

cristianaacquati@gmail.com

Foto : Lo stand del Birrificio Italiano (Lido Comasco, CO)

Food for Change Terra Madre Salone del Gusto

Torino fino al 24 settembre 2018

www.salonedelgusto.com

www.slowfood.it