Milano riscopre la sua Vergine delle Rocce

Nell’anno delle celebrazioni vinciane, la Fondazione delle Orsoline di San Carlo spalanca le porte del convento di via Lanzone per offrire la visione di un vero capolavoro milanese. Siamo a San Michele sul Dosso, di fronte alla basilica di Sant’Ambrogio, dove è custodita una copia coeva di alta qualità formale della celebre Sacra Conversazione conservata al Louvre.

È la Vergine delle Rocce del Borghetto attribuita a Francesco Melzi, nobile lombardo, raffinato pittore, amico e allievo di Leonardo con il quale condivise il periodo romano e francese rimanendogli accanto fino alla fine, nell’anno  1519. A lui va il merito, in veste di esecutore testamentario, di aver riportato in Lombardia, a Vaprio d’Adda suo paese d’origine, tutti i disegni e i manoscritti del maestro.

Come nella Vergine delle Rocce del Louvre, anche in quella del Borghetto la scena si svolge all’esterno, in un paesaggio roccioso e tutta la costruzione è un delicato dialogo di gesti e di sguardi. La Vergine al centro accompagna San Giovannino in preghiera verso Gesù bambino benedicente sorretto dolcemente da un raffinatissimo arcangelo Gabriele.

Fedele all’originale parigino nelle dimensioni, ma realizzata su tela rettangolare e non centinata, la Vergine del Borghetto è, come spiega  Raffaella Ausenda curatrice del catalogo edito da Skira, «assolutamente straordinaria nella perfetta misura dell’opera, nel materiale pittorico e nella qualità del disegno delle figure». I risultati dell’ultimo restauro, poi, hanno fatto emergere una qualità fisica dei colori riconducibile alla tecnica pittorica di Leonardo come l’uso dell’uovo e di alcuni oli e collanti.

 

L’utilizzo della tela, infine, farebbe ritenere che il dipinto, eseguito in Francia dal Melzi, fosse destinato al trasporto. E, come afferma Carlo Pedretti, uno dei massimi esperti vinciani, «a Leonardo non sarebbe dispiaciuto che una buona e fedelissima copia rientrasse a Milano». Qui giunta, non si sa come nel tempo, passò dalla famiglia Melzi ai Belgiojoso e fu proprio una nobildonna di questa famiglia a donarla, verso la metà dell’Ottocento, all’oratorio di Santa Maria dell’Assunta, nella viuzza del Borghetto, che fu poi acquistato dalla Congregazione delle Orsoline che lo inglobarono in un istituto scolastico.

Ora, grazie al contributo del Credito Valtellinese, e stato possibile riaprire la chiesa di San Michele sul Dosso, interna al convento di via Lanzone, e rendere così accessibile al pubblico, per la prima volta la Vergine del  Borghetto con visite guidate a prenotazione obbligatoria fino al 31 dicembre 2019.

cristianaacquati@gmail.com

Nelle foto qui sopra, a sinistra, la «Vergine delle Rocce del Borghetto»  attribuita a Francesco Melzi e visibile a San Michele sul Dosso (Milano) e, a destra, l’originale di Leonardo conservata al Louvre

 

Francesco Melzi (attribuito)

La Vergine delle Rocce del Borghetto

chiesa di San Michele sul Dosso _ Congregazione delle Suore Orsoline di San Carlo

via Lanzone 53, Milano

visite guidate fino al 31 dicembre 2019 con prenotazione obbligatoria almeno 24 ore prima su: prenotazioni@verginedellerocce-mi.it

info: verginedellerocce-mi.it

catalogo a cura di Raffaella Ausenda per Skira edizioni